Una partecipazione inaspettata di operatori e buyer italiani e stranieri, che si sono incontrati ieri, 5 marzo a Viterbo per la XII^ edizione della BTSA.
La dodicesima edizione della Borsa per il Turismo Sociale ed Associato ha fatto registrare un cambiamento positivo ed una forte impennata di presenze.
Era tanto tempo che a Viterbo non si vedevano grandi numeri e soprattutto tanta convinzione nella partecipazione, grazie anche al fatto che la BTSA abbraccia trasversalmente il mercato nazionale per cui si consolida come punto d’incontro per tutti gli operatori turistici d’Italia e non solo della Tuscia. Un passaggio che potrebbe scoraggiare gli operatori locali, visto che dovranno competere con altre realtà italiane ben più note, più organizzate, con più servizi ed infrastrutture e soprattutto con una forte vocazione turistica.
In realtà, questa apparente penalizzazione per gli operatori della Tuscia, rappresenterà un tirocinio, una scuola, un campo di battaglia su cui, per la prima volta nella storia del turismo in Tuscia, potranno confrontarsi ed acquisire tutte quelle conoscenze necessarie per fare un bel salto in avanti e raggiungere la giusta competitività senza muoversi da casa.
Una grande opportunità fino a ieri impensabile, quando gli operatori dovevano imbracciare la borsetta con il loro depliant e bigliettini da visita e partile per la BIT di Milano ad incontrare i grandi tour operator abituati a confrontarsi con realtà e culture decisamente diverse, di tutto il mondo.
Certo non sarà la BTSA a cambiare le sorti turistiche della Tuscia, ma contribuirà nel tempo a dare quell’impulso necessario a diffondere la conoscenza e la consapevolezza necessarie a sviluppare questo difficile indotto che fino ad oggi molti hanno annusato ma che nessuno ha saputo far girare a dovere, perché se è vero che gli stessi operatori sono spesso la causa del loro insuccesso, è anche vero che alla guida di un settore così complesso, ma estremamente redditizio se ben organizzato, servono persone capaci, preparate e motivate, che facciano “sistema”, come si dice, indipendentemente da tutto e da tutti, dalle influenze politiche e commerciali.
Fino ad oggi ci siamo detti, a ragione, che la Tuscia è un paradiso terrestre, uno dei luoghi più belli d’Italia dove sono concentrate aree archeologiche, necropoli etrusche, ville rinascimentali, castelli, antichi borghi, terme, laghi, mari, enogastronomia, riserve e parchi naturali. Tutto vero, ma non dimentichiamo che l’Italia, e non solo, ha una infinità di luoghi più belli della Tuscia, la maggior parte dei quali più organizzati, ben collegati, e soprattutto più ospitali.
La vera differenza, quindi, dobbiamo farla noi.