Gli straordinari Vini della Tuscia, una storia di 2000 anni

Buoni, di grande personalità, esuberanti capaci di confrontarsi con i grandi vini blasonati, i Vini di Tuscia sono oggi orgoglio dei produttori e di chi nella Tuscia ci crede veramente.
I Vini della Tuscia sono ormai una realtà importante sul mercato italiano, e forse anche un po’ scomoda visti i continui riconoscimenti che portano a casa.
Gli Etruschi furono tra i primi a rendersi conto che questa terra, la Tuscia, Etruria, o provincia di Viterbo, è una terra straordinaria che da forza, vigore a qualsiasi essenza vegetale. La coltivazione della vite risalirebbe all’eta del bronzo, circa XI sec. a.C., ma si sviluppò con gli Etruschi che importarono vitigni migliori dalla Grecia.

Nei famosi banchetti etruschi il buon vino non mancava mai, era un elemento fondamentale della loro quotidianità. Gli stessi Romani, dopo aver espugnato l’Etruria continuarono la tradizione vinicola imparando dagli Etruschi tutte le tecniche più avanzate.

Nel medioevo la produzione del vino ebbe un totale rallentamento dovuto alle invasioni barbariche e ai lunghi periodi di carestia ma certamente non mancava ai potenti feudatari.

Nel rinascimento quando i papi e l’aristocrazia romana godevano dell’immensa bellezza della Tuscia e dei suoi grandi sapori, il vino torna ad essere protagonista. Sulla tavola dei Farnese, signori indiscussi della Tuscia, e di papa Paolo III Farnese, il buon vino non mancava mai. Paolo III affidava la cura e la scelta del vino al suo bottigliere Sante Lancerio.
Ed è proprio Lancerio che ci ha lasciato un resoconto importante sui vini che impreziosivano i banchetti rinascimentali.

Potremmo spendere fiumi di parole sul vino della Tuscia, anzi fiumi di vino per descrivere l’importanza di questa terra e dei leggendari vini.
I tempi sono cambiati ed il risultato pure.
Se per tanto tempo, troppo, la produzione vitivinicola del territorio non ha goduto di particolare rilevanza, nell’ultimo trentennio è iniziata una nuova primavera. I vini e le cantine della Tuscia sono cresciute per numero, per conoscenze, esperienze, per qualità e riconoscimenti ufficiali. E’ questa la parola d’ordine per i vini della Tuscia, qualità, ma anche rispetto per il prodotto, per il consumatore, per l’estimatore e non per ultimo l’ambiente.
Intanto sono aumentate le indicazioni e le tutele per molti vini, IGT, DOC che conquistano i mercati internazionali. Un vero orgoglio per chi vive e ama la Tuscia.


Tra i nostri vini troviamo
Aleatico, il famoso vino dolce
Il Violone così chiamato in zona il Montepulciano
Il Grechetto
Il Procanico
Il Rossetto, o Roscetto, Trebbiano giallo
Il Moscatello, così chiamato localmente il Moscato bianco
Sangiovese
Canaiolo, così chiamato localmente il Canaiolo nero
Merlot

Tra le DOC  troviamo l’Aleatico di Gradoli, l’Est! Est!! Est!!! di Montefiascone e delle pendici dei monti Volsini, il Colli Etruschi Viterbesi, quella del Vignanello alle pendici sud orientali dei Monti Cimini e il Tarquinia sulla costa tirrenica.
Poi abbiamo le IGT Colli Cimini ed il Civitella d’Agliano
Solo per fare alcuni esempi.

Le Cantine ed i Vini della Tuscia
Il territorio della Tuscia, a dire il vero, sembra nato per la viticoltura, per la produzione di vini meravigliosi, forti, di carattere, tanto i rossi quanto i bianchi. In questa pagina , nel comune di Nepi si trova la Cantina Ronci che produce rossi notevoli come il Ronci IGP (Cabernet Souvignon), Veste Porpora IGP (Cabernet Sauvignon, Merlot). Tra i bianchi l’Oro di Ne’ IGP (Chardonnay) ed il Manti IGP… superbo Chardonnay.

Muovendoci verso i Cimini incontriamo a Corchiano la Cantina Caprigliano, altro residuo storico, arrivata alla quarta generazione. Antica terra dei Falisci estesa un imponente plateau di tufo rosso che imprime forza all’agricoltura. Caprigliano produce tre bianchi tra cui Aìs IGP (Sauvignon Blanc in purezza), Chiaraluna IGP (Greco e Malvasia Puntinata), mentre tra i rossi lo storico Poggesco IGP (Merlot e Sangiovese) ed il famoso Musalè IGP (Cabernet Sauvignon in purezza).

Prima di risalire per i colli Cimini, deviando ad est, tra Vasanello ed Orte, si estendono i vigneti della  Cantina Le Lase, azienda relativamente giovane. In breve tempo Le Lase ha affinato alcune eccezionali etichette; tra i rossi Terra (Violone e Sangiovese, Fiamma (100% merlot), Cautha (Petit Verdot e Cabernet souvignon) ed un eccezionale Canaiolo (Canaiolo nero 100%).

Non molto distante, risalendo le pendici dei Monti Cimini, incontriamo a Vignanello la Cantina Colli Cimini che produce diverse etichette tra bianchi e rossi, tra cui va menzionato il pluripremiato Greco di Vignanello DOC (uve Greco di Vignanello). Tra i rossi il premio Doujia d’Or Rulliano DOC (Sangiovese e Merlot).

I vini prodotti nella Teverina, Tuscia nord est
Oltre i rilievi dei Monti Cimini si estende l’area detta comunemente Teverina perché si affaccia e digrada nella valle del Tevere.
Questa zona per prima ha intrapreso la produzione in grande ed il perseguimento di vini di qualità. Qui nascono marchi famosi come Falesco, Trappolini, Mottura, La Pazzaglia.

Falesco, oggi meglio identificata come “Famiglia Cotarella”, alla fine degli anni ’70 iniziò a Montefiascone l’avventura con la produzione di vini recuperando i vitigni della zona tra cui il roscetto, cuore del famoso Est! Est! Est!.
Tra i bianchi cvari Est Est Est come Poggio dei Gelsi, il superbo Ferentano IGP (Roscetto in purezza), il Soente (Viognier) .
Tra i rossi l’oramai noto Tellus IGP (Syrah), Pomele (Aleatico) ma ce ne sono altri che però sono prodotti nella porzione di proprietà che rientra nel territorio umbro.
A Civitella d’Agliano si trova la Cantina Mottura, forse la prima tra le cantine della zona a riqualificare un vitigno tanto conteso tra provincia di Viterbo e l’Umbria, il Grechetto.

Sergio Mottura a Civitella d’Agliano produce il noto Poggio della Costa IGT (Grechetto 100%) ed il Latour a Civitella IGT (Grechetto 100%). Tra i Rossi il Magone IGT (100% Pinot Nero), il Civitella Rosso IGT (Merlot e Montepulciano) e il Sycrade IGT (Syrah 100%).

Nei pressi, a Castiglione in Teverina, troviamo Tenuta La Pazzaglia che produce un altro grechetto importante, anzi due, il pluripremiato 109 (Grechetto g109 in purezza), ed il meraviglioso Poggio Triale (Grechetto in purezza) premiatissimo. Tra i rossi un superbo e strapremiato Montijone (100% merlot), in continua evoluzione, 18 mesi in barriques ed altri 6 mesi in bottiglia.

Più ad ovest, sul lago di Bolsena, troviamo la Cantina Villa Puri, guidata da Vittorio Puri appassionato ed estimatore di una vinificazione etica. Vittorio produce vari bianchi e rossi tra cui un eccellente Est Est Est Terre de’ Puri DOC, un particolarissimo bianco Lunico uno speciale Muffato da uve autoctone aromatiche appassite in pianta.
Tra rossi di Villa Puri vanno considerati Terre di Diana rosso (Sangiovese espresso in diversi cloni, Montepulciano e Ciliegiolo), Macchia del Prete IGT Aleatico.

Spostandoci sulla costa, entriamo in terra etrusca, a Tarquinia, una delle più importanti città dell’Etruria. Qui troviamo una cantina storica, Sant’Isidoro, nata negli anni ’30 ed in continua evoluzione. Ne parlano i suoi 8 vini, tra i rossi emergono Terzolo (Cabernet Sauvignon e Merlot), Corithus (Sangiovese, Montepulciano e Merlot), Soremidio rosso di grande struttura (100% Montepulciano).
Tra i bianchi di Sant’Isidoro un classico ma per niente scontato, Forca di Palma (Chardonnay e Trebbiano), e Sora Luisa (Pinot Bianco), oltre ad uno Spumante Brut San’Isidoro.

Ovviamente queste non sono tutte le cantine presenti i Tuscia, e neanche tutti i Vini. Ce ne sono tante altre che producono altrettanti vini buoni e di alto livello. Presto ve ne parleremo, qui su Tuscia Doc, perché per noi è importante promuovere e valorizzare il nostro territorio, la Tuscia, terra straordinaria.

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